Logo
Recensione inviata. Grazie!
Prodotto aggiunto al tuo ordine

Aviation

€ 8.00

La ricetta originale risale al 1916, quando Hugo Ensslin, barman del Wallick Hotel di New York, miscelò con sapienza gin, maraschino, succo di limone fresco e Crème de Violette, un liquore alla violetta dal profumo incantevole che dona al drink un colore azzurrognolo di grande fascino.
- gin
- maraschino
- di succo fresco di limone
- Crème de Violette

Aggiungi all'Ordine

Americano

€ 6.00

AMERICANO: UN COCKTAIL TUTTO ITALIANO
L’Americano fa parte della lista ufficiale dell’IBA (l’Associazione Internazionale dei Bartender) e può essere considerato un vero e proprio vanto tutto all’italiana. La storia di questo long drink ha inizio nel 1860 quando Giuseppe Campari crea l’omonima bevanda alcolica con una miscela di 60 ingredienti partendo da un infuso di erbe aromatiche e frutti in alcol e acqua. Nel 1917 sarà poi suo figlio, Gaspare Campari, a mettere a punto la ricetta di questo cocktail, servito nello storico bar Camparino di Milano.
La leggenda vuole che protagonista della consacrazione di questo drink sia il pugile italiano naturalizzato americano Primo Carnera. Il nome venne creato in suo onore quando vinse il titolo di campione di pesi massimi al Madison Square Garden di New York. Al suo ritorno in Italia Carnera fu accolto e celebrato con questo cocktail che, per l’occasione, fu denominato “Americano”.

Aggiungi all'Ordine

Angel Face

€ 7.00

Sebbene l'origine del cocktail non sia nota, le ipotesi principali suppongono che sia nato negli anni venti del XX secolo in Francia: tale tesi addurrebbe come prova la presenza del calvados, liquore di comune utilizzo in Francia ed, in particolare, in quel periodo, in quanto una epidemia di filossera dei vigneti europei aveva limitato la produzione di brandy. Su queste basi, una delle ipotesi più frequenti vuole che il cocktail sia stato crerato da Harry MacElhone, fondatore dell'Harry's New York Bar a Parigi per il 19 luglio 1919, in onore delle celebrazioni per la vittoria della prima guerra mondiale[3]. La prima testimonianza certa risulta, però, del 1930 quando Harry Craddock inserisce l'Angel Face fra le ricette del suo libro "Savoy cocktail book". Alcune fonti indicano che il nome deriverebbe da quello di un gangster americano attivo durante il proibizionismo; meno probabile la dedica a Rick Blaine, il protagonista di Casablanca interpretato da Humphrey Bogart, in quanto il film è successivo alle prime testimonianze (1942)
Apricot Brandy - Gin - Calvados

Aggiungi all'Ordine

Between The Sheets

€ 8.00

Il Between The Sheets è un cocktail profumato, dal sapore dolce e acido, amato -tra gli altri- da Mario Soldati e John Wayne.
Non c'è dubbio: il Between the Sheets è un parente stretto del Sidecar, drink classico pre-proibizionista con cognac, liquore all'arancia e succo di limone fresco. La sua paternità viene attribuita ad Harry MacElhone, che presumibilmente lo avrebbe creato nel 1920 all'Harry's New York Bar di Parigi, dove l'acclamato bartender ha dato vita anche al White Lady.
rum bianco-Cognac-Triple sec- Succo di limone fresco

Aggiungi all'Ordine

Black Russian

€ 6.00

L'origine del cocktail risale al 1949 ed è attribuita a Gustave Tops, barman dell'hotel Metropole di Bruxelles. Il cocktail venne preparato per la visita dell'ambasciatrice americana Pearl Mesta in Lussemburgo [2]. Venne reso molto famoso nel XXI secolo da Alberto Biggiogero che parlò del Black Russian durante il suo celebre interrogatorio riguardante la morte di Giuseppe Uva.
Composizione : Kalua - Vodka

Aggiungi all'Ordine

Bloody Mary

€ 7.00

Il Bloody Mary è stato quasi certamente creato da George Jessel attorno al 1939. Lucius Beebe, nella sua colonna scandalistica "This New York" (New York Herald Tribune, 2 dicembre 1939, pagina 9), pubblicò quello che si ritiene sia il primo riferimento a questo drink, assieme alla ricetta originale: "Il nuovo tonico di George Jessel, che sta ricevendo attenzione dagli editorialisti della città, è chiamato Bloody Mary: metà succo di pomodoro, metà vodka."
Il francese Fernand Petiot corrobora la tesi per cui George Jessel inventò il drink e il nome, e che egli (Petiot) aggiunse semplicemente le spezie alla semplice bevanda composta da vodka e succo di pomodoro. Dal New Yorker Magazine del luglio 1964:
"Io ho dato il via al Bloody Mary odierno," ci dice. "George Jessel disse di averlo creato, ma non era altro che vodka e succo di pomodoro quando lo rilevai. Io copro il fondo dello shaker con quattro grosse prese di sale, due di pepe nero, due di pepe di Caienna e uno strato di salsa Worcestershire; Quindi aggiungo una spruzzata di succo di limone e del ghiaccio tritato, verso due once di vodka e due di spesso succo di pomodoro, scuoto, filtro e verso. Noi serviamo da cento a centocinquanta Bloody Marys al giorno, qui nella King Cole Room e negli altri ristoranti e sale per banchetti."
COMPOSIZIONE: Vodka - succo di pomodoro - succo di limone - salsa Worcestershire - Tabasco - sale al sedano - pepe

Aggiungi all'Ordine

Cosmopolitan

€ 7.00

Il nome deriverebbe dal magazine Cosmopolitan che aveva dedicato un articolo alla proprietaria del ristorante. Toby Cecchini dell'"Odeon" di Tribeca afferma di aver creato il cosmopolitan nel 1987 prendendo spunto da un drink che faceva una sua collega, Melissa "Mesa" Huffsmith, quando era al "Life" di San Francisco, che prevedeva vodka, Rose's lime e granatina. Cecchini sostituì la vodka con vodka al limone e mise il lime fresco. Dale DeGroff del "Rainbow Room" al Rockefeller Center dichiara invece di aver preso spunto da un cocktail assaggiato al "Fog City Diner" di San Francisco, e di aver inventato lui la decorazione con la scorza di arancia
Vodka - Cointreao - Succo di Lime - Succo di Mirtillo

Aggiungi all'Ordine

Negroni

€ 7.00

Fu ideato a Firenze nel 1919-20 dal conte Camillo Negroni. Negli anni venti il conte era solito frequentare l'aristocratico Caffè Casoni in Via de' Tornabuoni a Firenze (locale in cui verrà trasferita in seguito l'attività del già esistente Caffè Giacosa) e, per variare dal suo abituale aperitivo Americano, chiese al barman Angelo Tesauro (secondo altri autori però pare che fosse Fosco Scarselli) di aggiungere un po' di gin in sostituzione del seltz, in onore degli ultimi viaggi londinesi. Il nuovo cocktail divenne noto come l'"Americano alla moda del conte Negroni", ovvero un Americano con un'aggiunta di gin, e in seguito prese il nome del conte stesso
-Gin-Campari- Vermouth-

Aggiungi all'Ordine

Negroni Sbagliato

€ 7.00

Negroni sbagliato è un marchio registrato dal Bar Basso e deriva dal fatto che nel 1972 Stocchetto ideò il cocktail a seguito di un errore, versando spumante anziché gin in quello che avrebbe dovuto essere un classico Negroni.
Campari-Vermouth-Prosecco

Aggiungi all'Ordine

Long Island Iced Tea

€ 7.00

Una leggenda abbastanza diffusa, simpatica quanto inverosimile, lo vorrebbe inventato negli anni '30, durante il periodo del proibizionismo, e realizzato con più basi alcoliche possibili con l'aggiunta di coca-cola per farlo sembrare un innocentissimo tè freddo. In realtà è facile immaginare come ai tempi del proibizionismo fosse difficile procurarsi anche un solo liquore alcolico.
La bevanda deve il suo nome non alla presenza effettiva di tè freddo ma all'aspetto finale della preparazione e all'odore, che assomigliano a quelli del tè al limone.

Aggiungi all'Ordine

Japanice Ice Tea

€ 7.00

l Japanese Ice Tea è un cocktail nato come variante del famoso Long Island Ice Tea, creato negli 70 dello scorso secolo da Bob “Rosebud” Butt a Long Island. Se il Long Island ebbe una fama immediata, tanto da essere incluso nella lista ufficiale dei cocktail IBA del 2011,
VODKA-RUM BIANCO-GIN-MIDORI-SWEET & SOUR -top LEMONSODA

Aggiungi all'Ordine

White Russian

€ 7.00

Il nome vuol dire Russo bianco e si riferisce sia al colore bianco del drink sia alla presenza della tipica vodka russa ed inoltre, giocando sul significato delle parole, allo schieramento dei Bianchi (zarista) nella guerra civile russa. Nasce da un'idea di Gustave Tops, barman dell'hotel Metropole di Bruxelles, alla fine degli anni quaranta, come cocktail per l'ambasciatrice statunitense in Lussemburgo, Pearl Mesta.
Ha raggiunto popolarità con l'uscita nel 1998 del film Il grande Lebowski, in cui è il drink preferito del protagonista.
KALUA COFFEE LIQUER - VODKA - PANNA

Aggiungi all'Ordine

SEX ON THE BEACH

€ 7.00

La storia del Sex on the Beach è, come quella di molti cocktail, piuttosto nebulosa da definire. Durante gli anni settanta l'uso della vodka ebbe una grande impennata fra i consumatori americani; inoltre, verso la fine del decennio, cominciarono ad essere importati i primi Peach Schnapps. Fu dunque fra gli anni settanta e gli anni ottanta che cominciarono ad essere creati i primi cocktail fruttati, basati principalmente sul Cape Codder e il Tequila Sunrise, ma non venne creato nessun cocktail contenente la parola sex, poiché ritenuto sconveniente nei locali statunitensi. Una delle ricette che ebbe più successo fu la formula descritta dalla nota guida "Mr. Boston's", chiamata anche Peach on the Beach . Durante lo spring break del 1987, a Fort Lauderdale, la National Distribution, un'azienda di distribuzione di liquori, indisse un concorso per sponsorizzare il peach schnapp. Ted Pizio, allora barman al Confettis, mescolò il liquore di pesca con vodka, succo d'arancia e di cranberry, ottenendo grande successo fra gli avventori. Quando Ted chiedeva la ragione per cui molti giovani venivano in Florida per lo spring break, le risposte erano beach (spiaggia) e sex (sesso): decise di chiamare il cocktail dunque Sex on the Beach.
Un'altra versione dell'origine del nome vuole che il coktail si chiamasse in origine "Fun on The Beach": In Europa, era giunta già all'inizio degli anni ottanta la versione "Boston's", ma in quel periodo il midori non era facilmente reperibile: con l'arrivo della versione semplificata, il cocktail si affermò velocemente anche nel vecchio continente, ma mutando il nome, il quale non doveva più sottostare ai moralismi americani
vodka , vodka pesca, premuta d’arancia, succo di mirtillo

Aggiungi all'Ordine

Tequila Sunrise

€ 7.00

Il primo cocktail denominato "Tequila Sunrise" risale alla fine degli anni '30. Fu ideato da Gene Sulit, barman dell'Arizona Biltmore Hotel di Phoenix, per un cliente abituale dell'albergo, il quale era di ritorno da una gita dove fu colpito dall'alba sul deserto; arrivato al bar chiese una bevanda dissetante a base di tequila. Sulit creò il cocktail definendolo appunto "Tequila Sunrise". Tale versione però differiva abbastanza dalla ricetta con cui si definisce il cocktail odierno, essendo una variazione del Gin Sling contenente tequila, soda, succo di lime e crème de cassis.
La ricetta odierna fu invece ideata da Robert "Bobby" Lozoff, giovane barista del ristorante Trident di Sausalito, locale molto in voga negli anni '70. Lozoff si dilettava a ideare cocktail insieme al suo collega Billy Rice; uno di questi fu una variante del Tequila Sunrise di Sulit, a cui sostituirono il lime con sweet'n'sour e aggiungendo succo d'arancia. Il cocktail ebbe un buon successo nel locale e dovendo velocizzare la preparazione per far fronte all'alta richiesta, Lozoff semplificò la ricetta riducendolo a tequila, succo d'arancia e crème de cassis. La modifica finale risultante nelle ricetta attuale, ossia la sostituzione del liquore di ribes con la granatina, è dovuta alla moda del periodo dell'uso di questo sciroppo.[3] Nel 1972 i Rolling Stones organizzarono una festa per l'apertura dell'American Tour 1972 al Trident. Quando Mick Jagger chiese a Lozoff un Margarita, questi gli chiese se avesse già provato il suo Tequila Sunrise. Il gruppo fu talmente colpito dal cocktail che soprannominarono il tour "Cocaine & Tequila Sunrise Tour"[
tequila , triple sec, spremuta d’arancia, granatina

Aggiungi all'Ordine

Piña Colada

€ 7.00

Esistono diverse versioni circa l'origine di questa bevanda. Alcune testimonianze parlano di "bevande a base di ananas e rum", ma senza il latte di cocco, già dagli anni venti, però esiste anche la versione che contiene anche la vodka.
Un riferimento iniziale ad una bevanda chiamata Piña Colada composta da rum, noce di cocco e ananas, si trova nell'edizione del 16 aprile 1950 del New York Times
Un'altra versione riconosce il Piña Colada come bevanda tipica di Porto Rico, paese dove si dice sia stato creato per la prima volta nel 1963 da Don Ramón Portas Mingot, che tentando di ideare un cocktail originale a base di frutta, preparò il primo Piña Colada. Nella Vecchia San Juan c'è una targhetta commemorativa in marmo per ricordare questo evento.
È probabile quindi che in buona parte dei Caraibi, già dagli anni cinquanta, si fosse a conoscenza di questo tipo di bevanda, chiamata semplicemente "ananas colata", ma fu nel 1963 che essa venne ufficializzata col nome di Piña Colada e assunta come bevanda nazionale portoricana. Il Piña Colada ha molti punti in comune con un altro cocktail: lo Swimming Pool, che in alcune varianti si avvicina quasi del tutto alla bevanda portoricana.
rum , cocco, succo d’ananas

Aggiungi all'Ordine

Tommy's Margarita

€ 8.00

Il cocktail è stato elaborato all’interno del Tommy’s Restaurant di San Francisco, vero e proprio tempio del Tequila nonchè locale negli Stati Uniti che può vantare la più vasta collezione del celebre distillato messicano.
Il creatore fu il barman Julio Barmejo, figlio dei proprietari del locale, Tommy ed Elmy Barmejo, i quali fondarono il locale nel 1965 con l’intento di esportare la vera cucina tradizionale dello Yucatan.
Julio creò il drink nel 1990, effettuando una semplice variazione al più classico Margarita, sostituendo il Triple Sec con lo sciroppo di Agave.
Inizialmente il cocktail veniva preparato con il blender, perchè i clienti si aspettavano una consistenza più cremosa del drink.
Da quel momento il Tommy’s Margarita si diffuse rapidamente in tutta la California, varcando i confini nazionali per diventare un cocktail ufficiale IBA nel 2011.
Julio nel 2003 è diventato ambasciatore del Tequila per gli USA e diffonde la sua enorme conoscenza del prodotto in tutto il mondo.
tequila, sciroppo d’agave, limone

Aggiungi all'Ordine

Gin Fizz

€ 7.00

e origini del Gin Fizz si perdono lontane nei secoli: secondo alcuni la sua ricetta risale addirittura al 1750. Si tratta di una variante del Gin Tonic. Quest'ultimo pare sia stato inventato da alcuni ufficiali della Marina inglese, che nel 1750, dopo le campagne coloniali, presero l'abitudine di utilizzare il gin per combattere la febbre: da qui nacque il grande cocktail Gin tonic. Infatti a quei tempi le navigazioni erano lunghe e in stiva si consumavano prodotti non freschi, soprattutto senza una delle vitamine più importanti: la C, utile a prevenire lo scorbuto. Da qui l'idea di preparare un elixir dove ci fosse anche il limone. Fu l'ammiraglio Nelson ad avere l'idea di miscelare questi ingredienti (si aggiungeva all'epoca, nella ricetta originale, la pianta della china). In questo modo l'alcool riusciva a conservare la vitamina C. Il successo della bevanda tra le truppe fu totale, soprattutto nella lotta allo scorbuto. Ancora oggi i marinai britannici sono soprannominati Limey (probabilmente derivato da lime juicer ("succo di lime") per l'usanza della Royal Navy di distribuire succo di lime per prevenire questa malattia. Al ritorno in patria, i marinai inglesi conservarono l'abitudine di consumare il gin in questo modo, ma modificarono la ricetta aumentando gli ingredienti e aggiungendo la soda water: ecco nato il Gin Fizz.
gin , succo di limone, sciroppo di zucchero di canna, soda

Aggiungi all'Ordine

Mai Tai

€ 7.00

Ne viene attribuita l'invenzione al Trader Vic's restaurant di Oakland, California, nel 1944. Anche il locale rivale Don the Beachcomber ne rivendica l'invenzione facendola risalire al 1933, benché le ricette dei due locali siano differenti
Cocktail simbolo dell'era Tiki, negli anni è stato oggetto di numerose variazioni e reinterpretazioni. Negli ultimi periodi numerose ricerche hanno tentato ricostruire la storia del cocktail e della ricetta originale, ricetta che varia nel tempo secondo la disponibilità dei rum all'epoca presenti sul mercato. Negli anni 70' Trader Vic pubblica la ricetta originale definendo il "rum chiaro" e il "rum scuro", sopra citato, come rum ambrato jamaicano e rum ambrato martinicano.

Aggiungi all'Ordine

Garibaldi

€ 7.00

Il Garibaldi è un cocktail tra i più semplici e conosciuti, a base di succo d'arancia e bitter, anche se ne esiste una versione meno diffusa in cui all'aranciata gassata si aggiunge lo spumante. Può essere bevuto sia come aperitivo sia come long drink.
Il nome rende omaggio all'eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi, in quanto il rosso del bitter ne ricorda la celebre giubba rossa e le arance lo sbarco in Sicilia.
Bitter/succo d'arancia

Aggiungi all'Ordine

Daiquiri

€ 7.00

Già in voga negli USA ai primi del Novecento, le sue origini vengono fatte risalire al 1898 quando vi fu la guerra tra Stati Uniti e Spagna, dopo l'affondamento della nave Maine nel porto dell'Avana. Secondo gli storiografi un marine sbarcò in un piccolo villaggio nei pressi di Santiago di Cuba, precisamente a Daiquiri. Qui per placare la sete entrò in una baracca che fungeva da mescita. Rifiutandosi di bere rum liscio, lo fece allungare con succo di lime e poi lo corresse ulteriormente con un po' di zucchero.[2]

Un'altra leggenda, sposta la sua data di nascita nel 1905, pochi anni più tardi, quando alcuni ingegneri americani impegnati nei lavori in una miniera lo inventarono e gli diedero il nome della spiaggia cubana Daiquiri. Successe che l'ingegnere Pagliuchi visitò una miniera di ferro ad est di Cuba chiamata Daiquiri. Qui fece domande all'ingegnere americano Jennings S. Cox sul funzionamento della miniera per poterne esplorare altre. Alla fine della giornata, Pagliuchi propose di bere qualcosa. La leggenda narra che Cox avesse a disposizione solo rum, lime e zucchero. Miscelarono gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio e Pagliuchi fece: "Come si chiama questo cocktail?". "Non ha un nome...potrebbe essere un rum sour", rispose Cox. Pagliuchi concluse: "Questo nome non è degno di un cocktail così fine e delizioso come il nostro. Lo chiameremo Daiquiri".
Fu probabilmente Constantino Ribalaigua Vert, mentre lavorava come barman al bar El Floridita, a rendere famoso questo cocktail nella sua composizione attuale col nome de La Cuna del Daiquiri.
rum bianco, limone, sciroppo zucchero cann

Aggiungi all'Ordine

Margarita

€ 7.00

Tequila - Triple sec - lime fresco - sale

Aggiungi all'Ordine

White Lady

€ 7.00

Molti paesi ne rivendicano la paternità. La Francia vuole che sia stato creato in onore dell'opera La Dame invisible di François-Adrien Boieldieu; Stati Uniti secondo i quali fu dedicato a Ella Fitzgerald che con abito bianco cantava Sophisticated lady[.La storia più attendibile racconta che sia stato inventato a Parigi nel 1919, nell'Harry's Bar, da Harry MacElhone, lo stesso inventore del Sidecar e dell'Alexander. Lo preparò per una donna dal vestito bianco che entrò nel bar ed ebbe un malore: lui miscelò questi tre ingredienti e la donna dopo un attimo si riprese. Da questa storia nasce il nome White Lady.
Gin - Triple sec - Succo di limone

Aggiungi all'Ordine

Espresso Martini

€ 7.00

Secondo l'ipotesi più accreditata, il cocktail è stato inventato da Dick Bradsell durante gli anni 1980, mentre lavorava al Freds Club di Londra. In un'intervista, Bradsell ha raccontato di aver preparato il cocktail per la prima volta per una cliente che gli aveva chiesto: «Puoi farmi qualcosa che mi faccia svegliare un po' e che poi mi fotta il cervello
vodka , caffè, Kalua, zucchero liquido

Aggiungi all'Ordine

Boulevardier

€ 7.00

L'origine del cocktail è attribuita a Harry Mc Elhone, barman dell'Harry's Bar di Parigi. Harry Mc Elhone preparò allo scrittore Erskine Gwynne un drink a base di Vermouth dolce, Bourbon Whiskey e Campari, riportato nel libro "Barflies and Cocktail" del 1927 con il nome "Boulevardier" in onore all'omonimo mensile di moda redatto dallo stesso scrittore
Campari - Vermouth - Bourbon

Aggiungi all'Ordine

Manhattan

€ 8.00

Secondo una popolare teoria, il cocktail sarebbe stato inventato al Manhattan Club di New York nei primi anni 1870 da Iain Marshall, che era stato incaricato di preparare un banchetto organizzato da Jennie Jerome (anche nota come Lady Randolph, la madre di Winston Churchill) in onore di Samuel Tilden, candidato alle elezioni presidenziali. Il successo del banchetto rese il cocktail molto popolare, spingendo in seguito altre persone a chiedere lo stesso drink e riferendosi ad esso con il nome del club in cui era stato preparato la prima volta — «il cocktail del Manhattan». Tuttavia, Lady Randolph a quel tempo si trovava in Francia ed era incinta, quindi tale storia è probabilmente inventata.[5]

Ci sono tuttavia dei riferimenti precedenti a cocktail simili indicati come "Manhattan" e serviti nell'area di Manhattan. Secondo altri, quindi, il cocktail sarebbe stato inventato da un barman di nome Black in un locale di Broadway, vicino a Houston Street.
Il cocktail di Manhattan originale era una miscela di «whisky americano, vermut italiano e angostura». Durante il periodo del proibizionismo (1920–1933), si utilizza principalmente il Canadian whisky perché più facilmente disponibile.
Vermouth - Angostura - Rye whiskey

Aggiungi all'Ordine

Paloma

€ 7.00

Tequila -soda al pompelmo- lime - sale

Aggiungi all'Ordine

Quant'è facile usare questo menu digitale?

Ti stai trovando bene?

No internet connection detected

You are back online