Ristorante Pizzeria Enoteca PANORAMA

antipasti
Il termine "antipasto" è di origine romana: "ante-paestum" significa, appunto, "prima del pranzo" e stava ad indicare quella serie di alimenti dal gusto leggero e di semplice preparazione che venivano messi a tavola proprio per aprire il pranzo.

primi piatti
Racconto
“I fregnaquanti” di Fernanda Spigone
Maccheroncini all’uovo, giallo dorati, che nacquero nella notte dei tempi, sottili code di cometa a rischiarare un universo povero di cibo e ricco di fame.
Le donne, la sera, preparavano il prezioso impasto di uova e farina, poi infierivano sulla pasta con la danza veloce delle loro mani, quindi la massa formatasi veniva presa a bastonate: scorreva su e giù il mattarello, tante tante volte fin quando da quel mucchio morbido e profumato veniva fuori un lenzuolo rotondo, giallo e grande come il sole africano che le donne stendevano ad asciugare.
Era la “ sfoglia”! Attoniti i bambini, con la punta del naso imbiancata di farina, guardavano la magica trasformazione ed il grembiule della mamma diventava allora l’ampia veste di una fata, il kaftano di un mago o di uno sciamano, che meraviglia sapevano compiere quelle mani che si muovevano agili come rondini in volo!
L’indomani la sfoglia era asciutta e il rito riprendeva; sul povero tavolo c ‘era ancora la “spianatora”, dove la massa era stata spianata, la sfoglia ora veniva piegata accuratamente tante volte fino a diventare una sorta di lungo tubo schiacciato e allora iniziava un’altra magia, di nuovo i bimbi dal naso infarinato si riunivano lì a guardare la mamma che con un coltellaccio tagliava il tubo sottilmente: la mano sinistra era sul tubo con la punta delle dita unite , la mano destra tagliava, l’abilità consisteva nella sinergia fra la mano destra che avanzava minacciosa e la sinistra che indietreggiava senza mai mollare la presa sull’involucro di pasta.
Era quello il videogioco dei bimbi dal naso infarinato, quelle mani agili e scattanti mimavano la lotta fra il bene e il male , dalla loro tenzone ne nascevano rotelle di fili ordinatamente attorcigliati che le donne, imitando le evoluzioni dei grandi volatori, districavano e mettevano su un vassoio esclamando all’unisono: “ Fregna quanti!!”(Perbacco quanti!!),
La campana di Santa Maria suonava a distesa, era la festa del Patrono, e la sua voce sembrava che dicesse ad ognuno:”din din do maccarò, din din do maccarò”e così pure cantilenavano i bambini in un gaio girotondo intorno al tavolo.
Più tardi quei raggi d’oro venivano cotti e su di essi si adagiava un rosso ragù infiocchettato di formaggio, e quel piatto fumante somigliava ai rubescenti tramonti dei monti Lepini che andavano a placare le attese e le ansie quotidiane.
“I Fregnaquanti” non erano solo piatti fumanti, erano il calore della famiglia, la generosità delle donne, erano l’allegria e la riconoscenza degli uomini, lo stupore infantile, erano la religiosità di tutti, erano i profumi ed i colori della nostra terra, essi in un periodo in cui la fame era quotidianità , hanno gratificato il corpo ma ancor più hanno nutrito lo spirito e noi, lepini, ne conserviamo intatta la memoria.

secondi piatti
si consiglia di abbinare gli ordini per accellerare i tempi di cottura

contorni

i nostri dolci

voglia di fritti

pizzeria con forno a legna
impasto realizzato con miscele di farine naturali e lievitazione lenta 48 ore

pizze d'asporto
impasto realizzato con miscele di farine naturali e lievitazione lenta 48 ore

Enoteca

bevande

caffetteria

L'emporio

servizio
per servizio si intende pane, tovagliato, pulizie, accessori wc e bollette
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